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UN ABRUZZO ANCORA PIU' VERDE GRAZIE ALL' IDROGENO
Monday 30 May
UN ABRUZZO ANCORA PIU' VERDE GRAZIE ALL' IDROGENO

La tre giorni pescarese di Terrà, primo forum locale della transizione energetica, chiarisce le tappe del serrato percorso carbon free della Regione.

L’idrogeno per fare dell'Abruzzo un’area attrattiva e carbon free, punto di equilibrio per continuare a essere la regione più verde d’Europa, con i suoi tre parchi naturali, e quella con il tasso di industrializzazione tra i migliori in Italia (27%, più della media nazionale). L’idrogeno al centro della strategia green rilanciata dal governatore Marco Marsilio nelle giornate pescaresi di Terrà, primo forum della transizione energetica, e che ha portato alla realizzazione di un tavolo di coordinamento sul quale sono rappresentati «tutti i dipartimenti regionali, a cominciare dall'Arap (l’azienda regionale delle attività produttive), Tua (che si occupa del Tpl, ndr.), le università e le organizzazioni di settore per il confronto che via via occorre».
La filiera collegata è praticamente pronta: «Siamo in grado di partire da subito per rendere competitive le nostre aree in un contesto europeo, all’interno del quale le scelte di investimento sono strettamente legate anche dalla disponibilità di energia proveniente da fonti rinnovabili».La strategia dell’idrogeno si rafforza con la nascita di Arap Energia, partecipata al 51% dalla Regione Abruzzo e destinata a diventare un player fortemente radicato sul territorio per la produzione di energia green, con l’idrogeno suo core business. Le reti di distribuzione già ci sono: «Nel futuro cambierà solo il vettore energetico», fa notare l’assessore Nicola Campitelli, che ha la delega all’Energia ed è motore dei progetti di transizione ambientale e che pensa a «centrali di stoccaggio di medio-piccole dimensioni, localizzate dove l'idrogeno serve effettivamente».  

C’è anche una notevole disponibilità di risorse: i fondi Fesr della programmazione 21-27 (270 milioni, dei quali 30 saranno destinati dal Mite per i progetti sulle aree industriali dismesse), poi quelli che arriveranno attraverso la Zes, quelli della ricostruzione per il cratere delle province di L’Aquila e Teramo e, ancora, l'ampio capitolo del Pnrr. I progetti non sono solo sulla carta: nell’area industriale di Avezzano, nei pressi dello svincolo autostradale, è in fase di costruzione un impianto di distribuzione a idrogeno per servire almeno due autobus che, dal prossimo anno, collegheranno la città con l’altopiano carsico Delle Rocche. 
Il vettore energetico è ricavato come sottoprodotto dell’industria Società Chimica Bussi, l’unico stabilimento nel Mezzogiorno, una buona pratica di economia circolare sulla quale l’azienda ha scelto di dedicarsi già tre anni fa e che, attraverso un investimento da 6 milioni di euro, «oggi permette di recuperare parte dell’idrogeno prodotto – spiega il ceo Domenico Greco – per valorizzarlo nella mobilità sostenibile (servirà per alimentare 3 stazioni destinate a rifornire gli autobus lungo la linea Tirreno-Adriatico, ndr.), per supportare il ripopolamento di aree industriali con nuovi impianti e per la realizzazione di nuovi prodotti tecnologicamente avanzati».

La Regione Abruzzo, utilizzando i fondi nazionali, ha finanziato anche l’acquisto di due treni ad idrogeno verde realizzati da Alstom ed è pronta a pubblicare il bando per fare della Sulmona-L’Aquila-Terni una linea ferroviaria completamente a idrogeno, con annesso impianto di produzione e distribuzione. Inoltre, con i finanziamenti per la decarbonizzazione assegnati a Pescara e L’Aquila, potrebbero essere realizzati entro il 2023 quattro impianti di distribuzione e alcuni mezzi pubblici, per dare vita a un sistema reale di distribuzione necessario allo sviluppo di questa nuova tecnologia nella mobilità.

Parallelamente si muove anche il mondo della ricerca avanzata: «L’università dell’Aquila sta sperimentando un motore ibrido a idrogeno e metano destinato a far muovere i mezzi di Tua», anticipa Campitelli.«Con l’idrogeno che diventa l’elemento trainante da un punto di vista tecnologico-energetico, la costruzione di una regione green ci impone di pensare a come produrre e diffondere la cultura dell'energia verde – conclude l’assessore regionale –, obiettivo che passa anche per la realizzazione delle comunità energetiche, strumento per produrre energia pulita in modo sostenibile dal punto di vista ambientale ed economico a beneficio di aziende leader, del loro indotto e dei cittadini, e per le quali la Regione Abruzzo ha messo a disposizione 40 milioni».

 

Michele Romano

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