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IDROGENO VERDE: L'ITALIA PUO' ESSERE UN PUNTO DI RIFERIMENTO EUROPEO
Tuesday 03 May
IDROGENO VERDE: L'ITALIA PUO' ESSERE UN PUNTO DI RIFERIMENTO EUROPEO

La “North Adriatic Hydrogen Valley” è il primo progetto transfrontaliero, con il coinvolgimento di Friuli Venezia Giulia, Croazia e Slovenia, per favorire la creazione di una filiera dell’idrogeno.

Per ora è una sorta di presenza nascosta nella transizione energetica, un componente destinato ad avere un ruolo fondamentale del quale però si parla poco, come se il suo nome evocasse qualcosa che non dovrebbe avere a che fare con la rivoluzione green. Eppure non è così, occorre soltanto, quando si parla di idrogeno, fare le giuste distinzioni…

Idrogeno “buono” e “cattivo”
Esiste, infatti, un idrogeno “cattivo”, ovvero ricavato da fonti fossili, ed uno “buono”, prodotto cioè da energie rinnovabili e non a caso definito come idrogeno verde. E proprio la creazione di una nuova filiera dell’idrogeno, è stato il tema centrale di una recente conferenza svoltasi a Trieste, organizzata da Area Science Park e Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

Per ora è una sorta di presenza nascosta nella transizione energetica, un componente destinato ad avere un ruolo fondamentale del quale però si parla poco, come se il suo nome evocasse qualcosa che non dovrebbe avere a che fare con la rivoluzione green. Eppure non è così, occorre soltanto, quando si parla di idrogeno, fare le giuste distinzioni…

Idrogeno “buono” e “cattivo”
Esiste, infatti, un idrogeno “cattivo”, ovvero ricavato da fonti fossili, ed uno “buono”, prodotto cioè da energie rinnovabili e non a caso definito come idrogeno verde. E proprio la creazione di una nuova filiera dell’idrogeno, è stato il tema centrale di una recente conferenza svoltasi a Trieste, organizzata da Area Science Park e Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.


Nel corso dell’incontro, a cui hanno partecipato esperti dell’ENEA, rappresentanti istituzionali, esponenti del mondo scientifico/universitario triestino, è stato sottolineato come per le sue caratteristiche l’idrogeno verde potrebbe ricoprire un ruolo di primo piano nel raggiungimento della neutralità climatica al 2050,

E l’Italia, seconda nazione manifatturiera d’Europa, ha il potenziale per presidiare tutti i settori della filiera idrogeno: produzione, logistica, trasporto e distribuzione, usi finali nella mobilità, nell’industria e nel residenziale. Già oggi il nostro Paese figura tra i primi due produttori europei di tecnologie termiche e meccaniche e di impianti e componenti di potenziale utilità per l’idrogeno.

Industria nazionale pronta
“L’industria nazionale è pronta a raccogliere la sfida, raccordandosi secondo un modello di filiera, contribuendo ad aumentare i livelli occupazionali e creando prodotti e indotto - ha dichiarato Giorgio Graditi, Direttore Dipartimento Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili di ENEA -. E potrà essere supportata da centri di ricerca ed università di rilevanza internazionale con competenze ed esperienze che coprono aspetti che vanno dalla ricerca all’innovazione, dallo sviluppo sperimentale alla dimostrazione”.

Uno scenario di importante sviluppo nel quale si colloca la “North Adriatic Hydrogen Valley”, ovvero il primo progetto transfrontaliero di questo tipo a livello internazionale, nato dall’accordo tra Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Croazia e Slovenia, che è stato ufficializzato di recente. Si tratta di un piano “per la costruzione di una valle dell'idrogeno transfrontaliera nell'Adriatico settentrionale che punta a stabilire un quadro di cooperazione per promuovere lo sviluppo delle tecnologie dell'idrogeno, preparare una pipeline di progetti e identificare le fonti di finanziamento”.

Verso un ecosistema energetico
In particolare con la North Adriatic Hydrogen Valley si vuole avviare una collaborazione destinata a contribuire alla transizione verso un ecosistema energetico integrato capace di coinvolgere i settori dell'energia, dell'industria e dei trasporti. Inoltre, “le parti coopereranno su ricerca, innovazione e sviluppo di soluzioni basate sull'idrogeno, come la costruzione di stazioni per il rifornimento e il trasporto di idrogeno e la creazione di catene del valore”.

Rodolfo Taccani, delegato per il Trasferimento Tecnologico ed i Rapporti con le Imprese dell’Università di Trieste, ha sottolineato come il progetto costituisce “un primo importante passo verso la decarbonizzazione dell'economia a livello regionale, nei Paesi dell'Europa centrale e orientale, e anche la prima iniziativa sull'idrogeno in quest’area con lo scopo dichiarato di mitigare il cambiamento climatico favorendo la transizione energetica, la riconversione industriale e la decarbonizzazione di diversi settori economici”.

Alessia Rosolen, assessore della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, ha a sua volta evidenziato come con la North Adriatic Hydrogen Valley “stiamo muovendo passi concreti nel futuro della prima, storica Valle dell’idrogeno transfrontaliera a livello europeo attraverso la messa in campo di azioni che fino a pochi anni fa consideravamo irrealizzabili e che invece dimostrano che la transizione energetica, nei tempi prefissati, si può fare”.

 

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