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GLI ALTI PREZZI DEL GAS POTREBBERO AUMENTARE GLI INVESTIMENTI SULL'IDROGENO VERDE
Tuesday 05 April
GLI ALTI PREZZI DEL GAS POTREBBERO AUMENTARE GLI INVESTIMENTI SULL'IDROGENO VERDE

La dipendenza dal gas russo e la guerra in Ucraina hanno spinto l’UE e molti Stati membri ad abbracciare lo sviluppo dell’idrogeno green.

Con il prezzo del gas naturale alle stelle a livello globale, a causa della scarsità di approvvigionamento e delle minacce russe di interrompere i flussi verso l’Europa (a meno che gli acquirenti non inizino a pagare in rubli), l’economia del cosiddetto “idrogeno blu” è peggiorata.

L’idrogeno verde prodotto dall’elettrolisi da energia rinnovabile adesso è la scelta preferita per la futura fornitura di idrogeno, poiché i governi puntano alle zero emissioni nette e a una riduzione della dipendenza dal gas russo. La scalabilità e i costi sono ancora dei problemi da superare nella produzione di idrogeno verde, tuttavia la dipendenza dell’Europa dall’approvvigionamento di gas dalla Russia e la guerra di Putin in Ucraina hanno spinto l’Unione Europea e molti degli Stati membri ad abbracciare lo sviluppo dell’idrogeno green, preferendolo alla variante blu, realizzata con gas naturale e cattura e stoccaggio del carbonio (CCS).

GLI ACCORDI SULL’IDROGENO VERDE IN EUROPA E NEL MONDO:

Le aziende in Europa e gli alleati degli Stati Uniti come l’Australia di recente hanno annunciato importanti accordi e progetti sull’idrogeno verde. Sebbene i costi della sua produzione debbano ancora scendere a livelli economicamente scalabili e fattibili, la prospettiva di utilizzare le risorse energetiche autoctone – energia eolica e solare – piuttosto che fare affidamento sulle importazioni di gas dalla Russia adesso è fondamentale per i responsabili politici occidentali. I prezzi alle stelle del gas naturale negli ultimi mesi – in particolare la volatilità e le impennate dopo l’invasione russa dell’Ucraina – hanno reso l’idrogeno blu molto più costoso.

Secondo gli analisti di Bernstein la produzione di idrogeno blu dal gas naturale, più la spesa aggiuntiva del CCS, a marzo sarebbe costata oltre 10 euro al chilogrammo con l’impennata dei prezzi del gas.
L’idrogeno a basse emissioni di carbonio fa parte del piano UE per diversificare il proprio approvvigionamento energetico e rendere l’Europa indipendente dai combustibili fossili russi prima del 2030.

LA POSIZIONE SULL’IDROGENO VERDE DELL’AIE E DELL’UNIONE EUROPEA
Il mese scorso la presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, ha affermato che “prima passeremo alle energie rinnovabili e all’idrogeno, uniti ad una maggiore efficienza energetica, prima saremo veramente indipendenti e padroneggeremo il nostro sistema energetico”.
Von der Leyen ha svelato un piano per ridurre la domanda dell’UE di gas russo di due terzi entro la fine dell’anno.

“L’idrogeno rinnovabile – o verde – potrebbe essere una delle fonti alternative al gas russo per i processi industriali”, ha affermato il mese scorso l’Agenzia Internazionale per l’Energia nel suo piano in 10 punti per ridurre la dipendenza dell’Unione Europea dal gas russo. Tuttavia, l’AIE ha osservato che la produzione di idrogeno a basse emissioni di carbonio attualmente ha un potenziale limitato di crescita.
L’aumento dell’idrogeno tramite elettrolisi “è subordinato all’arrivo di nuovi progetti di elettrolizzatori e alla nuova generazione a basse emissioni di carbonio. L’aumento della produzione di gas a basse emissioni è fondamentale per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni UE entro il 2030 e il 2050”, ha aggiunto l’Agenzia.

GLI OBIETTIVI DEI GOVERNI SU IDROGENO VERDE E NET ZERO:


I governi hanno incluso obiettivi di idrogeno verde nelle loro strategie per il net zero e per ridurre la dipendenza dall’approvvigionamento di gas russo. Le aziende delle industrie pesanti – in cui le emissioni sono difficili da ridurre – nelle ultime settimane hanno annunciato degli importanti accordi sul green hydrogen.

Ad esempio, in Germania Thyssenkrupp Steel e STEAG hanno stretto un accordo per la fornitura di idrogeno secondo cui STEAG fornirà idrogeno verde a Thyssenkrupp Steel a Duisburg, il più grande sito di produzione di acciaio d’Europa. La decisione di investimento per il progetto di elettrolisi dell’acqua con una capacità installata fino a 520 MW presso il sito di Walsum dovrebbe essere presa entro il 2023, con la consegna a Thyssenkrupp Steel prevista ad inizio 2025.

L’australiana Fortescue Future Industries e il gruppo energetico tedesco E.ON questa settimana hanno stretto una partnership per diventare il più grande fornitore e distributore di idrogeno rinnovabile verde d’Europa. “Questa storica partnership segna la più ampia ambizione di E.ON e FFI di guidare la decarbonizzazione dell’Europa e rafforzare la sicurezza dell’approvvigionamento di energia verde in un momento in cui l’Europa ha bisogno di ridurre la sua dipendenza energetica dai combustibili fossili dalla Russia il più rapidamente possibile. Cinque milioni di tonnellate all’anno di idrogeno rinnovabile equivalgono a circa un terzo dell’energia calorica che la Germania importa dalla Russia”, ha affermato Fortescue Future Industries in una nota.

Il vicecancelliere tedesco e ministro per gli Affari economici e l’azione per il clima, Robert Habeck, commentando l’accordo firmato a Berlino questa settimana ha dichiarato che “la corsa per la produzione su larga scala e il trasporto di idrogeno verde è iniziata”.

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